Prevenzione:
il valore clinico dei vaccini
Nel primo trimestre di vita il sistema immunitario del tuo bimbo incomincia a esercitarsi.
Durante il lungo percorso di addestramento, possiamo identificare tre fattori particolarmente importanti:
- I microrganismi che si insediano spontaneamente nel suo apparato digerente, costituendo la cosiddetta flora batterica intestinale. La flora batterica contrasta l’ingresso di eventuali microrganismi dannosi e funge da stimolo al sistema immunitario.
- Il latte materno: ricco di anticorpi, fattori immuno-modulanti e prebiotici che agiscono beneficamente sulla flora batterica dell’intestino.
- La vaccinazione, in grado di proteggerci contro molte malattie gravi, simula un’aggressione mobilitando le risorse naturali affinché l’organismo sia pronto a difendersi qualora venisse a contatto con alcuni microrganismi particolari.
Attraverso il vaccino le cellule dell’organismo del tuo bambino vengono stimolate a produrre anticorpi e a formare il “ricordo” dell’invasore, che permette lo sviluppo di una resistenza maggiore nei confronti della malattia e un miglioramento nello sconfiggere attacchi futuri.
Dopo l’iniezione potresti accorgerti che il tuo bimbo è un po’ scombussolato: in base al tipo di vaccino, potrebbe esser più sensibile intorno al punto d’iniezione e magari avere un pochino di febbre. Questi effetti indesiderati sono normalissimi.

Consultati con il tuo pediatra
Ti spiegherà che ci sono vaccini obbligatori (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) che fanno parte della dotazione minima di difese e vaccini raccomandati (pertosse, emofilo, pneumococco), detti così non perché meno importanti, ma soltanto perché non vengono imposti dalla legge.
Il tuo pediatra ti illustrerà gli appuntamenti per le vaccinazioni, di solito a 3, 5 e 11 mesi, e ti darà tutte le rassicurazioni sul fatto che, per quanto dopo una somministrazione potrebbero comparire un arrossamento nella sede di iniezione o qualche lineetta di febbre, questi effetti indesiderati sono facilmente curabili, transitori e ben inferiori ai sintomi e alle conseguenze delle malattie che i vaccini contribuiscono a prevenire. È importante precisare che un eventuale stato di raffreddamento senza febbre o perfino la recente conclusione di un’eventuale cura antibiotica non sono controindicazioni alla somministrazione di un vaccino.
Per quanto riguarda il calendario dei richiami, puoi consultare l’approfondimento sul sito del Ministero Della Salute.