Tipologie di parto alternative

A misura di mamma e bebè: scegli il tuo parto

Oltre al parto classico, esistono valide alternative che la futura mamma può prendere in considerazione: il parto a domicilio, in acqua e attivo. Scopri tutte le opportunità, parlane con il tuo ginecologo e scegli la tecnica che si adatta al tuo caso e che ti fa sentire più serena e a tuo agio.
Il parto in casa un tempo era la consuetudine, oggi è una scelta decisamente alternativa. Le motivazioni che inducono una donna a partorire tra le mura domestiche sono semplici: il desiderio di trovarsi in un ambiente familiare o di far iniziare la vita del bambino all’interno del “nido”. Il consiglio: se scegli questa soluzione, devi comunque essere seguita da specialisti (ginecologo, ostetrica) ed è importante che le tue condizioni fisiche siano prima verificate: non devi avere complicazioni pregresse come parti gemellari, pressione sanguigna alta, problemi di cuore o diabete.
Il successo del parto in acqua, tecnica nata nel 1983, è stato determinato dal fatto che l’immersione nell’acqua calda favorisce un parto più dolce e una minore richiesta di analgesico. Il calore, infatti, migliora il rilassamento muscolare, libera le endorfine, riduce l’ansia e il rilascio di catecolamine. Il consiglio: pur essendo una tecnica sicura, è indicata solo per le donne con gravidanze a basso rischio (mamme che non hanno subito precedenti cesarei) e nelle situazioni in cui non sia necessario un controllo cardiologico costante in fase di travaglio (febbre, rottura delle membrane da più di 18 ore, ipertensione o diabete, ecc.).
Quella del parto attivo è una tecnica nata negli anni 70 e basata sull’autoconsapevolezza istintiva della madre nella fase del parto. Secondo questa teoria sei tu che hai coscienza di quale sia la posizione migliore da assumere per il parto, capisci se hai bisogno di stare seduta o in piedi, di stare ferma o camminare (anche il movimento basculante facilita l’espulsione). Secondo i fautori del parto attivo i benefici sono sia mentali sia fisici perché quando la donna decide cosa sia meglio per il suo corpo ha anche meno necessità di ricorrere ad analgesici.